Porto il nome di una santa impegnativa


“Non accontentatevi delle piccole cose. Dio le vuole grandi. Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutta Italia.” (Santa Caterina da Siena)
Perché tengo al mio nome?
Perché è il nome di mia nonna, sicuramente.
Perché è un bel nome.
Perché porto il nome di una santa con le palle. Anomala, strana per la sua epoca.
La prima donna dottore della chiesa.
Una che scriveva ai potenti, a papi, re e regine. Una tosta.
Donna pura questa l’etimologia del nome che condivido con Santa Caterina da Siena.
Un bell’impegno questo nome. Un impegno più grande “essere santi come i santi di cui portiamo il nome” come diceva Don Bosco.
Una che lottò senza sosta per la pace.
Una sapiente, una coraggiosa.
Una che scriveva, scriveva, scriveva. E provava ad insegnare qualcosa.
Eppure era analfabeta. Ricevette il dono di leggere, dice la sua biografia. E non smise più. Usa espressioni tonanti e allo stesso tempo tenerissime[…]

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