Capitolo 1 – LA GENESI
(inizio del viaggio: fare i bagagli)
di Fiorenzo De Vita
Il bosco è magnifico, profondo all’imbrunire.
Ma io ho promesse da mantenere e miglia da percorrere,
prima di dormire.
1.
Oz
“Andiamo”, disse.
Da lontano, disegnando un vialetto tutto suo in quell’incedere scomposto, senza ritmo, a petto in fuori e naso al cielo, venne verso di me con qualcosa in mano che custodiva come una reliquia e con qualcosa sulle labbra che pareva un sorriso. S’avvicinò e l’incedere scomposto non era affatto scomposto, ma era una danza ritmata di un qualche suono del mondo che gli scorreva tutto nel corpo. Un suono distorto doveva essere, un trillo del diavolo, un rantolo di tamburi ubriachi, uno strillare di scimmie senza voce, un grattare di unghie sul vetro, un chiacchiericcio sottomarino.
Si fermò davanti a me e il sorriso non era affatto un sorriso ma il ghigno ammiccante che pregustava ciò che sarebbe accaduto; era quella la[…]
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