Corre contagiosa e si diffonde alla velocità della luce tra i capi di stato e di governo del “mondo libero”, l’idea che Google, Facebook, Twitter e gli altri giganti della Rete debbano fare di più nella cyber-guerra al terrorismo.
Riecheggia con sfumature diverse ma con la stessa sostanza nelle parole di Donald Trump multimilionario ed eccentrico candidato alla presidenza degli Stati Uniti d’America, come in quelle di Barack Obama ed Hillary Clinton la convinzione che tocchi ai big di internet individuare e bloccare la circolazione dei contenuti propagandistici dell’Isis così come ogni altra forma di comunicazione tra terroristi veri o presunti tali che corra online.
Ci serve tutto l’aiuto di Facebook, Youtube, Twitter Non possono permettere che degli utenti sofisticati di Internet usino i loro social media per reclutare terroristi o addirittura per guidare gli attacchi.
Lo ha detto una manciata di giorni fa Hilary Clinton. E, d’altra parte, Barack Obama, dopo[…]
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