Farsi notare in un elenco di articoli o di interminabili post sui Social Network è un’impresa sempre più complessa. Per riuscire ad avere qualche possibilità in più di attrarre l’attenzione, dovremo ragionare come ragionano le singole persone impegnate nella ricerca. L’ho chiamata volutamente “ricerca”, perché di questo si tratta. Anche se differisce da quella sui motori di ricerca per la proattività di base è, a tutti gli effetti, una ricerca di contenuti interessanti per se stessi svolta sui Social Network.
Esplorare una timeline o una newsfeed coinvolge la “ricerca visiva”, attività che tende a focalizzare tutti gli elementi che rappresentino la facilità di lettura o un rimando a qualcosa di conosciuto. L’immagine di un cucciolo, ad esempio, è una delle cose che facilitano entrambi fattori. Non vi è nessuna complessità nel decifrare l’immagine di un gattino e rimanda a ricordi e a elementi conosciuti.
Che le immagini catturino l’attenzione è noto fin dai tempi degli[…]
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