Uno tra gli errori più comuni in cui si incorre, è quello di pensare che la sfida che porterà al calcolo emotivamente intelligente sia troppo pretenziosa per poter essere compiuta in tempi brevi. In realtà, i computer stanno già dimostrando di poter incrementare – o addirittura sostituire – l’intelligenza emotiva umana (EQ) in alcuni ambiti e di poter avere un quoziente emotivo alto.
Sorprendentemente, sta proprio la mancanza di emozioni nei sistemi di calcolo a porre questi ultimi in una posizione favorevole per diventare emotivamente intelligenti, a differenza degli esseri umani che non sono sempre particolarmente bravi a interpretare gli altri, che sono inclini ad ignorare alcuni segnali emotivi o ad essere ingannati da bugie ben costruite.
Secondo Thomas Chamorro-Premuzic, “I robot non hanno bisogno di diventare capaci di provare sentimenti e sensazioni per poter agire in modo emotivamente intelligente. Infatti, persino negli umani un’alta EQ spesso è associata[…]
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