Qualche anno fa era stato Bit, sempre di Ozobot, a impressionarci con il suo modo di insegnare la programmazione: i bambini dovevano semplicemente disegnare delle linee su un foglio di carta oppure sulla schermata di un dispositivo predisposto e in questo modo programmavano il minuscolo robot. Con il tempo e prendendo poi la mano, potevano iniziare a programmare anche via dispositivo mobile o computer.
Ozobot ha fatto passi avanti in modo significativo e con il suo Evo sarà possibile interagire con un mini robot dotato di luci, casse e sensori che interagiscono con l’ambiente che li circonda. Per rendere l’idea, immaginate un droide più piccolo di una palla da biliardo, in stile Star Wars, programmabile a vostro gusto.
A differenza dei dispositivi realizzati fino ad ora, destinati a bambini e ragazzi, Evo vuole irrompere tra i teenager e gli universitari. Il CEO di Ozobot, Nader Hamda, ha spiegato così il nuovo target al quale Evo punta: “Il nuovo bot risulta[…]
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