L’intelligenza artificiale come strumento di conversazione


A un primo sguardo Prisma sembra una delle tante applicazioni di photo editing. Niente di speciale insomma: una collezione di filtri che rendono le nostre foto simili a quadri (o a fumetti). No. E a essere interessante è la tecnologia alle sue spalle: Prisma usa l’intelligenza artificiale per ricostruire – da zero – le nostre foto.
Non si tratta della prima applicazione che sfrutta algoritmi di questo tipo per modificare immagini: a Marzo Facebook ha acquistato Masquerade, che grazie al suo algoritmo di self-learning permette alle persone di modificare i propri selfie. L’intelligenza artificiale – in questo caso – permette all’applicazione di riconoscere i tratti dei volti delle persone e di applicare in modo preciso effetti e filtri.
Prisma è qualcosa di ancora diverso, perché si serve di “neural networks”, un tipo di intelligenza artificiale in grado di apprendere una serie di stili e applicarli a immagini anche molto diverse tra loro: l’algoritmo non[…]

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