L’espressione del volto influenzerà i risultati di Google?

Il post odierno è un tentativo di “unire i puntini”, per cercare di capire se certe cose che appaiono oggi assurde (o quantomeno strane) potranno davvero condizionare in futuro il nostro rapporto con Google (o, se preferisci, il suo rapporto con noi).
Punto 1. Se partiamo da Hummingbird, e proseguiamo poi con RankBrain e D-Wave, notiamo che Google sta facendo un enorme sforzo per “umanizzare” macchine e algoritmi, per renderli più intelligenti, inteso nel senso più arcaico del termine: il termine intelligere pare infatti che risalga a inter + legere, quindi sapere scegliere, distinguere, comprendere, o “leggere dentro” (come mi piace dire).
Punto 2. Se non te ne fossi ancora accorto, siamo arrivati al punto in cui le ricerche effettuate su Google via mobile han superato quelle via desktop, e il 20% di query viene effettuata via voce (la ricerca vocale è una delle cose che ha più influenzato e cambiato il “modo di comprendere” del motore di ricerca).

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