Sul fenomeno dell’AdBlocking. No Advertising, no Party


Siamo in un momento di sovrabbondanza di informazioni.
Le persone generano miliardi di contenuti ogni giorno e i brand cercano di infilarsi in questa onda producendo ulteriore contenuto, creando spesso rumore invece di armonizzarsi con i flussi generati dagli utenti.
E’ uno tsunami informativo, le persone stanno cominciando a rifugiarsi ritirandosi in network più piccoli, privati, nelle chat di facebook messenger, nei gruppi chiusi, su WhatsApp, Telegram e snapchat, bloccando le pubblicità dei brand, ingannando gli algoritmi dei social network, tutelando la propria privacy.
I brand vengono tagliati fuori, e nel 2015 la reach organica di facebook si è ridotta di un ulteriore 50%: e la colpa è degli advertiser. Le grandi marche devono porsi delle domande chiave se desiderano convivere con gli utenti negli ambienti digitali.
Secondo la ricerca condotta da PageFair e Adobe (PDF scaricabile qui) sullo stato dell’adblocking nel 2015, il trend sul periodo Q2[…]

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