Se è solo il secondo anno che pubblico la mia «lista di cose che hanno funzionato» posso dire che è una tradizione? Secondo me sì.
Trasferirmi in una casa dove posso avere uno studio – che non è un ritaglio in un angolo della camera da letto, ma una una stanza grande, colorata e luminosa, che mi mette di buon umore e in cui è bello entrare ogni mattina.
Aprire quella bottiglia di champagne una sera come tante, bercela noi due, prenderci del tempo per dirci che siamo stati bravi – perché aspettare «un’occasione più importante» o «un traguardo più grosso» non ha senso: occasioni per festeggiare ce ne sono tante, quindi procuriamoci altrettante bottiglie di champagne e via, sorridiamo alla vita.
Stare in silenzio, spegnere il telefono per 15 giorni quest’estate, godermi la solitudine e immergermi nei miei pensieri fino a perdere il senso dello spazio e del tempo.
Riaccendere il telefono senza ansia, prendere una cosa per volta. E alcune cose non prenderle proprio, perché[…]
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