Ma le notizie di domani chi le paga?

Il sistema dell’informazione attuale non è sostenibile. Ormai lo dicono tutti: perfino quelli che “io non morirò mai lavorando in internet” e oggi sono disoccupati o lavorano in internet. Di questi tempi stare fermi è più pericoloso che provare a cambiare e sbagliare, ma la peste della pigrizia intellettuale continua a decimare la categoria dei giornalisti, come quella degli editori.
Con questa premessa, passando alle soluzioni, ritengo che il quesito a cui deve rispondere ogni ragionamento serio sul futuro dell’informazione è: come si paga? O meglio: come si finanzia l’informazione del domani? Abbozzo alcuni ragionamenti, con tre precisazioni.
La prima è: anche domani – a mio avviso – continuerà ad esistere un’informazione professionale, gestita da operatori terzi rispetto alle fonti di informazione. Non è scontato, ma ci credo. Aggiungo però che il giornalista del futuro sarà una figura molto più “articolata” dell’attuale: non solo un portatore di notizie (peggio[…]

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