Si scrive molto di lavoro freelance e il discorso pubblico oscilla tra argomentazioni venate di un positivismo estremo sulle opportunità della sharing economy, fino ad articoli che pongono l’accento sugli elementi negativi e l’assenza di diritti. Vorrei aggiungere un altro elemento senza per questo rimuovere le questioni poc’anzi richiamate, ma partendo proprio da esse.
In un’articolo sulla sharing economy apparso su ilsole24ore viene citato l’ultimo report di Crédit Suisse che interpella Robert Kuttner, editorialista di Business Week e giornalista investigativo del Washington Post. Il quale rileva che: “Certamente siamo di fronte a un modello di business molto efficiente, estremamente conveniente per il cliente, ma anche devastante per il mercato del lavoro”
I collaboratori, quando non sono consulenti high-skilled e strapagati, non hanno più alcuna reale protezione.
A questo proposito è utile guardare i dati dell’indagine condotta dall’IRES CGIL e dall[…]
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