Lavoro uguale felicità: ecco perché una madre non deve smettere di lavorare


 
Periodo pessimo. Poco lavoro, tanta attesa per risposte che non arrivano, lavori in casa infiniti, pochi soldi, Reb che non dorme manco se la faccio stancare tipo runner professionista, io che ho perso un po’ la bussola e gastrite lancinante che mi fa vedere tutto nero e brutto.
Stop.
Ieri mi sono fermata un momento. Ok. Ho respirato. Mi sono fatta una bella passeggiata fin alla palestra (non a piedi ma in macchina… sei matta) ho passato 55 minuti lavorando sull’addome che poi è il centro della nostra forza, come dice sempre la mia super personal trainer e ho capito!
Ho perso la bussola. Sono come una ranocchia che cerca di risalire pareti di vetro e scivola, scivola, scivola. Mi devo dare una mossa, ma stando ferma, ho pensato.
E stando ferma ho pensato, finalmente. E pensando ho capito.
C’è da ridare nuova forma ai miei obiettivi. Non solo dei miei blog (per far questo dai uno sguardo al professionalissimo pezzo di Riccardo Esposito[…]

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