Il mondo del lavoro è ormai cambiato a tal punto che è difficile trovare qualcuno che non se ne sia accorto, ma in quale direzione sta andando?
Le professioni del terziario avanzato hanno assunto le dimensioni di una massa critica fatta d’individui che condividono strumenti, luoghi e conoscenze. Tra il 1999 e il 2008 nel nostro paese siamo passati dal crowdsourcing in rete alla condivisione di spazi fisici nelle città. In questa dinamica i freelance fino a qui invisibili, hanno smesso di incontrare i propri partner e clienti al bar, sono usciti da una dimensione di solitudine esistenziale e lavorativa, trovando cittadinanza in hub e connettori di professionalità ovvero gli spazi di coworking. Secondo l’ultima mappatura ce ne sono trecentoquaratanove in Italia. Nel frattempo ha preso corpo, tra le altre, la definizione di smart working anche nella grande impresa.
Smart working: lavoro flessibile e decentrato, relazionale e adattativo, in cui ha un ruolo[…]
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