E’ morto Giorgio Giunchi, la memoria dell’Internet italiano


E’ morto Giorgio, e siamo tutti più soli. Anche se non lo conoscevate. Anche se non sapete chi era. Lui stava lavorando per voi. Lo ha fatto per tutta la vita. Ha lavorato per la crescita di Internet in Italia. Per la diffusione  di una vera cultura digitale. Per la rivoluzione, per la rivoluzione bella e pacifica che in tanti fra noi sognano. Era un rivoluzionario, Giorgio Giunchi, uno vero. Del rivoluzionario aveva anche l’aspetto. La barba bianca, i capelli arruffati, gli occhi profondi e buoni. E un vocione allegro con cui maneggiava delle frasi spericolate, senza un vero centro, a volte difficilmente comprensibili che ti lasciavano comunque ammaliato. Scriveva anche così, esattamente come parlava, e fra noi che gli volevamo bene, dopo certi scambi di email piene zeppe di punti esclamativi e puntini di sospensione, MAIUSCOLE a raffica e spazi bianchi allusivi, c’era l’abitudine di chiederci con un sorriso affettuoso “ma tu l’hai letto Giorgio? Cosa avrà voluto dire stavolta[…]

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