L’innovazione abita sulla frontiera perché il futuro dell’umanità passa dai luoghi liberi

Fabrizio Barca è uno dei più interessanti policy makers italiani. Il suo nome è arrivato al grande pubblico nel 2011, quando Mario Monti lo ha nominato Ministro per la coesione territoriale. Chi si interessa di politiche pubbliche, però, lo segue da molto più tempo. Io mi confronto con lui da quasi vent’anni. Per i primi anni questo confronto è passato attraverso i suoi scritti, che io leggevo e discutevo con amici e colleghi (alcuni dei quali lavoravano con lui). In anni più recenti abbiamo cominciato a incontrarci di persona. Quando passo da Roma mi piace andarlo a trovare. Lui mi racconta cosa vede dal suo punto di osservazione e cosa sta facendo, io ci rifletto e cerco di dire qualcosa di intelligente. Qualche volta ci riesco, altre meno.
Dopo la fine del suo incarico ministeriale, Fabrizio ha dedicato molta energia alle aree interne. Le aree interne sono luoghi lontani da centri di offerta di istruzione (scuole) salute (ospedali) e mobilità (stazioni ferroviarie).

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